Poca voglia di sporcarsi le mani, i lavori che gli italiani non fanno

Il problema della disoccupazione è lampante; più di 2 milioni di italiani senza lavoro e quasi il 25% di giovani disoccupati; nonostante questo comunque in determinati settori si fa fatica a trovare lavoratori. Un completo paradosso che se analizzato superficialmente non ha alcun senso ma scavando neanche troppo a fondo possiamo capire che questo accade perchè c’è stato una sorta di “Imborghesimento” degli italiani; in sostanza tra i disoccupati ci sono persone che preferiscono stare a casa che svolgere determinati lavori considerati troppo umili, stancanti o non abbastanza remunerativi. Qui entrano in gioco i migranti che vanno a ricoprire incarichi senza un padrone assumendo così un ruolo importantissimo nella società. Senza migranti infatti alcuni settori della nostra economia rischierebbero addirittura il fallimento. A confermare questo dato è il tasso di occupazione dei migranti stessi che dal 2008 è più alto di quello degli italiani.

QUALI SONO I LAVORI CHE GLI ITALIANI SCHIFANO?

Tra i lavori dove gli italiani sono meno occupati ci sono sicuramente i collaboratori domestici, colf o badanti ma anche venditori ambulanti, braccianti, operai e addetti alle pulizie. Sono tutti lavori umili con una paga che nella maggior parte dei casi arriva massimo a 1000 euro al mese. Probabilmente è proprio la paga, mischiata con la fatica e la poca umiltà, a provocare un così scarso interesse degli italiani verso questi lavori che, pur non essendo il top, permettono di portare qualche soldo a casa, cosa che molti aimé non riescono a fare. Certo è comprensibile che studiare una vita per svolgere la professione dei nostri sogni e poi ritovarsi a fare tutt’altro non è il massimo ma è anche vero che chi si accontenta gode e, in mancanza di alternative, probabilmente sarebbe meglio prendere quello che c’è in attesa di una prospettiva lavorativa migliore.

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